LO STATUTO DI MONTEVETTOLINI
Sabato 8 Maggio 2005 nello splendido giardino della villa medicea dei principi Borghese è stato presentato al numeroso pubblico presente lo statuto di Montevettolini. Da “La Nazione”: Cinque soldi di multa a chi ruba un pollo o una gallina di giorno. Dieci se di notte. E al ladro che non paga, un'ora di gogna nella piazza del paese. Con tutti gli spiacevoli connessi. E' soltanto una delle numerose disposizioni di legge contenute nello statuto di Montevettolini del 1410, la cui pubblicazione integrale è stata presentata in uno scenario d'eccezione. Norme che talvolta fanno sorridere i lettori del ventunesimo secolo, ma che sarebbe sbagliato ritenere mero frutto della burocrazia di seicento anni fa. “Nello statuto e nei modi di funzionamento dell'antica comunità di montevettolini — spiega il professor Giovanni Cherubini dell'Università di Firenze — c'è la prova di quella che era reale espressione della partecipazione democratica della popolazione alla vita del borgo. Accanto alle piccole questioni di vita quotidiana, nello statuto si regolava la giustizia penale, che per i reati più gravi poteva giungere alla condanna capitale. Una giurisdizione che rimaneva prettamente locale, quindi emblematica di un'autonomia comunale gelosamente custodita, sia pur nell'ambito dell'ormai indiscusso dominio di Firenze sulla Valdinievole”. Presenti oltre gli invitati il sindaco di Monsummano Terme Giuliano Calvetti e l'assessore alla cultura Caterina Ranieri; per la provincia l'assessore alla cultura Cristina Donati; per la Regione l'assessore Agostino Fragai. Un clima solenne e regale lo si è poi vissuto grazie al bel Corteggio storico in costume formato dall' Associazione “Il Rondò Montevettolini”: altero podestà con scorta armata di minacciose alabarde, cavaliere in armatura, seguito di nobili donzelle portatrici del più prezioso fardello: lo statuto originale del 1410